In Italia non è chiaro per quale motivo (o forse sì) gli assorbenti vengono considerati come bene di lusso, tassati al 22% esattamente come gioielli, pellicce, spumanti Doc e quant’altro. Come se le mestruazioni ogni mese fossero un lusso per una donna. Come se gli assorbenti non fossero beni di prima necessità. Eppure nel 2020 è ancora così.“Si tratta di un’iniziativa già attuata in altre città d’Italia a cui abbiamo lavorato prima del lockdown, e che abbiamo voluto portare a termine prima che ricominciassero le lezioni – spiegano -. Le tampon-box sono scatoline in cui è possibile lasciare un assorbente, in modo che chi ne ha bisogno possa usufruirne all’occorrenza . Abbiamo voluto estendere anche alla nostra università questa rete di solidarietà e di denuncia sociale: gli assorbenti sono beni essenziali per chi ha il ciclo, e tuttavia vengono tassati con l’IVA al 22% . Mentre gli altri Paesi europei diminuiscono la tassazione, l’Italia resta a guardare. La tutela della propria sfera intima è strettamente collegata a un sereno proseguimento del proprio percorso di studi, ed è per questo motivo che la riteniamo una tassazione iniqua e vogliamo agire sensibilizzando sul tema in maniera visibile ed efficace”.









