Ce la ricordiamo tutti quella geniale copertina. Provocatoria, all’avanguardia e a suo modo tenera con l’irresistibile faccino paffuto del bambino biondo che insegue una banconota sott’acqua, in una azzurrissima piscina. E certo trent’anni fa argomenti come lo sfruttamento dell’immagine dei bimbi o la pornografia infantile erano lontani anni luce anche solo dall’immaginazione di chiunque. Trent’anni dopo però, la copertina è del 1991, Spencer Elden ha fatto causa ai Nirvana sostenendo che il nudo costituisce pornografia con utilizzo di bambini. Nella denuncia Robert Y. Lewis, il legale di Elden, dice che l’immagine oltrepassa il confine del lecito e straborda nella categoria “child porn”, e aggiunge che la presenza di banconote nell’immagine trasforma appunto il bambino ritratto nella foto in un “sex worker”.
L’immagine, una delle più iconiche della storia del rock, è stata generalmente interpretata come una critica al capitale, con la banconota infilzata a un amo che il neonato insegue nuotando, entusiasta quanto ingenuo. La giurisprudenza americana finora non ha mai considerato pornografia foto di bambini in mancanza di elementi sessuali espliciti. Spencer Elden, che fu scelto quando aveva 4 mesi, in occasione dei 25 anni dell’album , si è prestato a una rievocazione della copertina, facendosi fotografare in modo identico ma con indosso un costume da bagno. La fotografia del 1991 venne realizzata da Kirk Weddle, e fece incassare 200 dollari alla famiglia.









