Una modalità di vendita nata in America e diffusa da tempo in Europa, soprattutto a Londra e New York. Ora lo “swapping”, più comunemente chiamato baratto, sbarca a Cagliari nella boutique per bambini “Mimamai” di via Sulis, aperta da un anno e mezzo. Un punto di ritrovo dove le mamme possono scambiare articoli di abbigliamento in ottimo stato ma non più utilizzati dai propri figli. “Abbiamo voluto creare un’attività originale mettendo al primo posto la qualità – spiega la titolare Virginia Grauso – Dopo il primo periodo di diffidenza ora molte mamme frequentano il negozio e sono soddisfatte”. Non solo baratto, ma anche capi unici realizzati da artigiani locali ed europei: vestitini su misura creati a mano come si faceva una volta.
Cos’è lo swapping. Nato negli Stati Uniti d’America nei salotti di Manhattan frequentati da modelle, e attrici altro non è che l’evoluzione del vintage: non si compra con il denaro qualcosa di già usato, bensì si utilizza il baratto. Il fenomeno si sta diffondendo in tutto il mondo: sempre più negozi, ma anche siti, negli ultimi anni propongono lo scambio di beni come nuova forma commerciale. Ad essere scambiati non sono solo capi di abbigliamento, ma anche opere d’arte, gioielli, accessori, articoli di antiquariato. E poi ci sono gli swap party: feste private, durante le quali ciascuno si impegna a portare capi, o qualsiasi altro bene scambiabile che non viene più utilizzato, per barattarli con quelli degli altri. “Qui a Cagliari la cultura del baratto non è ancora radicata – aggiunge Virginia Grauso – ma le persone dopo un po’ si abituano”.










