Ruba campioni di barite tabularia a scaglie brune che da 500 milioni di anni arricchiscono la grotta di Santa Barbara: identificato l’autore dalle forze dell’ordine.
Il sindaco Mauro Usai: “Rimane un danno incalcolabile per il quale il comune che rappresento, gestore diretto del sito dal 2019, si costituirà parte civile insieme alla Federazione Speleologica Sarda rappresentata da Angelo Naseddu”.
Uno dei siti più attrattivi del Sulcis Iglesiente, sfregiato da chi non capisce il valore e l’importanza di ammirare, senza toccare, ciò che la natura ha creato nel corso dei secoli. Dopo mesi di indagini gli inquirenti sono riusciti a risalire all’incivile grazie al sistema di videosorveglianza che è presente nella grotta.
“Questo è il miserabile che il 13 Novembre 2022 è entrato furtivamente nella grotta Santa Barbara, uno dei siti minerari più importanti della nostra città.
Dal 13 novembre scorso, a seguito della nostra denuncia, i Carabinieri del nucleo radiomobile di Iglesias non hanno mollato la presa e sono arrivati sino in fondo.
Quel giorno le videocamere – spiega il primo cittadino – installate dal comune, che garantiscono la sorveglianza di uno dei siti turistici più importanti dell’iglesiente, avevano ripreso un uomo che si era reso protagonista di un danneggiamento della grotta di Santa Barbara.
Aveva portato via dei campioni di barite tabularia a scaglie brune che da 500 milioni di anni arricchiscono il nostro sito minerario, una delle grotte più antiche al mondo, probabilmente la più antica d’Europa.
Abbiamo aspettato impazienti questo giorno e finalmente questo delinquente è stato assicurato alla giustizia”.
Un ringraziamento particolare alle forze dell’ordine, doveroso per il gran lavoro svolto, affinché il patrimonio storico culturale venga preservato da altri possibili atti irresponsabili.
“Valorizzeremo i minerali in modo che quel patrimonio rimanga alla comunità scientifica nel museo di mineralogia sarda del comune di Iglesias che abbiamo recentemente inaugurato”.











