Notti in poltroncina, con i camion imbarcati nelle “pance” delle navi che raggiungono la Sardegna o che lasciano l’isola. Così trascorrono le ore, in attesa di macinare molti chilometri per consegnare la merce, tanti autotrasporti sardi. Arrivano nuove lamentele, alla nostra redazione, sempre legate alle difficoltà di avere un posto letto sicuro da quando inizia la stagione turistica. Ieri c’è stata la testimonianza di Yuri Carta, camionista di Barrali: “Più di 300 euro spesi con due colleghi pur di avere un letto rispetto ai 30 dei mesi invernali. Lavoriamo e per il ritorno, dopo Pasquetta, ci hanno già detto che possiamo scordarci le cuccette”. E non è mica un vezzo, per loro, chiedere di potersi sdraiare su un materasso e dormire: mettersi alla guida stanchi e spossati è un rischio, grosso quanto i camion che guidano per portare il pane alle loro famiglie.
Gavino C. ha trentotto anni, ieri si è imbarcato a Genova, direzione Porto Torres: “Niente posto letto. Ho imbarcato il mio camion e ho dovuto cercare un posto, pagando a parte”, racconta. “Oggi dovrò mettermi in viaggio in condizioni di sicurezza pessime. Sulle poltrone non si può riposare bene” e, di conseguenza, ” dovrò affrontare un viaggio a discapito del codice della strada”.











