La lettera aperta inviata dallo scultore Pinuccio Sciola al neo eletto presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sull’ipotesi di cambiare la bandiera sarda, ha suscitato un vespaio sul web, in particolare sui social network, Facebook e Twitter. Una pioggia di commenti con toni risentiti, perfino rabbiosi, in qualche caso con battute velenose. La proposta dello scultore di sopprimere i quattro mori non è piaciuta per niente ai sardi.
«Le teste mozzate dei quattro saraceni sconfitti dagli aragonesi non devono rappresentare la nostra terra», aveva scritto Sciola al capo dello Stato. L’annosa questione della bandiera sarda è tornata alla ribalta alla luce delle frequenti decapitazioni di ostaggi da parte dei terroristi islamici. E’ giusto che un popolo esibisca come simbolo della propria identità un’immagine così cruenta, così offensiva ad altre popolazioni, come quella che compare sulla bandiera dei sardi? Questo è in poche parole il quesito che lo scultore di San Sperate ha posto al presidente Mattarella. «La Bandiera dei 4 morì non si tocca», scrive Roberto su Facebook, «è simbolo di pace, di libertà e di eguaglianza, presente in tutte le manifestazioni, i concerti ed è orgoglio della nostra terra». Gli fa eco Antonio, che scrive: «Cancellare i 4 morì è come togliere i tre colori dalla bandiera italiana o le stelle da quella americana: sono la nostra identità, la nostra storia ed il nostro orgoglio. Non si toccano assolutamente». Romolo scrive con ironia: «Bisognerebbe fare un sondaggio per stabilire quante persone sinora hanno schernito Pinuccio Sciola per questa assurda proposta. Credo tantissime».Anche Francesco difende a spada tratta il vessillo dei sardi: «L’emblema dei Quattro Mori rappresenta da sempre uno stemma popolare e consacra la tradizione plurisecolare della Sardegna».











