Riapre la casa museo Sa Dom’e Farra con i percettori del Reis, il reddito di inclusione sociale. Anche i servizi cimiteriali verranno potenziati con l’utilizzo delle ore lavoro dei percettori del reddito. Si tratta dei primi due progetti di comunità attivati dal Comune per il 2024 in questa prima tranche sono coinvolti 17 percettori. Si conta, nel corso dell’anno, di attivare altri progetti arrivando a includere circa 70 utenti. I progetti di comunità erano stati attivati per la prima volta con successo nel 2023 coinvolgendo anche in quel caso una settantina di persone rientranti nella misura Reis, nota anche come “Agiudu Torrau”. Ora il servizio si rinnova. Grazie alle nuove risorse umane attive, è possibile garantire l’apertura presso Sa Dom’e Farra dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18:30 per i primi quindici giorni. A seguire sarà garantita anche l’apertura il sabato. Anche i servizi cimiteriali potranno godere dell’impiego degli utenti del bonus dal martedì al sabato mattina attraverso lo svolgimento di varie mansioni fra cui la pulizia e la sorveglianza dei luoghi. In città vivono tante famiglie che per diversi motivi, che siano problemi personali oppure magari la crisi economica, sono usciti dal mercato dal lavoro o, in alcuni casi, non sono mai riusciti a entrarci. Persone che hanno così dovuto far ricorso all’aiuto economico per contrastare l’esclusione sociale e la povertà, che mira a promuovere l’autonomia dei nuclei familiari in condizioni economiche disagiate.
Il reddito di inclusione sociale prevede l’erogazione di un sussidio economico – con una tempistica di 6 mesi che possono diventare 12 a seguito di rivalutazione dei requisiti di accesso – vincolato allo svolgimento di un progetto di inclusione attiva. “Si tratta di una metodologia progettuale alla quale l’amministrazione comunale crede molto”, spiega l’assessore comunale delle Politiche Sociali, Marco Camboni, “perché permette di coinvolgere cittadini che si mettono a disposizione di altri cittadini. Rappresenta una possibilità di riscatto delle persone coinvolte, un’occasione per sentirsi utili e rivolti alla riconquista di una dignità lavorativa che va di pari passo a quella del riscatto personale”. In città vivono tante famiglie che per diversi motivi, che siano problemi personali oppure magari la crisi economica, sono usciti dal mercato dal lavoro o, in alcuni casi, non sono mai riusciti a entrarci. Persone che hanno così dovuto far ricorso al Reis.











