Se n’è andata qualche giorno fa nella Gersia di Capoterra, dove era ricoverata da quando le sue condizioni di salute si erano aggravate, Sonia Podda, la donna conosciutissima in città per l’abitudine di chiedere 2 euro di obolo ai passanti. Cagliaritana, classe 1957, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita lontano dal capoluogo. “Era diventata il bersaglio di derisione da parte persone ignoranti e individui spregevoli. Così i familiari e le persone che la assistevano avevano deciso di trasferirla nella Rsa di Monastir”, racconta Gisella Trincas dell’Asarp (l’associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica).
Nella struttura era amata e coccolata da tutti. “Era qui dal 2020 e ha superato le fasi del Covid”, spiega Alessandra Randazzo, “era vaccinata e si era ripresa dalla malattia. Da noi si trovava benissimo. Poi purtroppo le sue condizioni sono peggiorate e si è aggravata ed è stato necessario trasferirla a Capoterra”. Dove Sonia, qualche giorno fa, è volata in cielo.
Rimarrà impressa nella memoria di almeno due generazioni di cagliaritani. Amatissima non solo nella sua città, ma anche nell’hinterland, che raggiungeva spesso con i pullman. Ma le sue tappe principali erano via Roma, il largo Carlo Felice e, di frequente, anche la zona di Is Mirrionis. Chiedeva una moneta, la stessa, a tutti: c’è chi gliela dava e chi tirava dritto. Sonia reagiva allo stesso modo, in silenzio. Senza giudicare o ringraziare con enfasi. E andava avanti. L’alternativa ai due euro era “una sigaretta”. Via Manno e via Garibaldi erano le altre sue tappe obbligatorie: amava stare nei luoghi dove c’era gente, Sonia, e fortunatamente ha trovato tantissime persone che l’hanno compresa e, spesso, aiutata. Ma anche, purtroppo, qualcuno che l’ha messa nel mirino, non comprendendo o non volendo comprendere la sua richiesta, semplice, di aiuto.