Il green pass sul modello francese, cioè pranzi cene e drink sicuri solo per chi è già stato vaccinato o è in possesso di un certificato di negatività al Coronavirus? Il Governo italiano ci pensa, ma il progetto non piace totalmente ai titolari di locali e ristoranti di Cagliari. La domanda, principalmente, è una: chi deve fare i controlli? La risposta sembra essere ovvia: gli stessi lavoratori. Ma è qui che, seppur con la piena difesa dei vaccini, “sono l’arma principale contro il virus”, scattano timori e polemiche. Controllare ogni singolo cliente appare “un’idea irrealizzabile”, afferma Danilo Argiolas, vice presidente di Fipe Confcommercio e titolare di un famoso locale nel rione cagliaritano storico di Castello: “Il green pass può andare bene se funge da stimolo per le vaccinazioni, ma noi come possiamo controllare gli ingressi? Non siamo attrezzati, sarebbe una responsabilità enorme. Il Governo ci dia un uomo delle Forze dell’ordine per ogni locale, dovrà farli lui i controlli. È chiaro che avremo delle limitazioni”, cioè cali degli affari, “perdendo i clienti non vaccinati. Io per primo”, osserva Argiolas, “devo ancora ricevere la seconda dose e non ho ancora avuto il green pass. E molti camerieri e lavoratori sono giovani, sotto i 30 anni, e non hanno ancora nemmeno la prima dose. Green pass per i clienti ma non per i lavoratori? Così com’è, l’idea è irrealizzabile. Ancora una volta lo Stato chiede aiuto a noi poveri ristoratori, stiamo morendo di fame e non abbiamo le competenze adatte”.
Più possibilista ma sempre con una dose di base di prudenza, invece, Gianfranco Deidda: “Ok al green pass perchè i vaccini danno più tranquillità, ma con regole e leggi chiare”, precisa, “di mia iniziativa non posso chiedere a ogni cliente se è vaccinato o negativo al Covid, faccio il ristoratore e non la guardia. Senza indicazioni chiare e ufficiali ci dovremo affidare al buon senso del singolo frequentatore di locali pubblici. E poi, ricordiamo che ci sono i no-vax e gli indecisi. O il vaccino lo fanno davvero tutti, o se ci sono degli anarchici la situazione non migliorerà. Bisogna mettere tutto nella bilancia prima di partire con un’iniziativa di controllo simile, sia i pro sia i contro”.









