L’estate alle porte rischia di dare il colpo di grazia alla sanità sarda, sempre più nel caos. A denunciarlo è la Uil con Fabio Sanna, Massimo Marceddu e Aurelia Orecchioni. I tre sindacalisti guidano la segreteria regionale della funzione pubblica e hanno scritto una lettera, dai toni drammatici e disperati supportati dai numeri, all’assessore regionale della Sanità e a tutti i lavoratori degli ospedali sardi: “Stiamo assistendo inesorabilmente ad un allarmante declino del sistema sanitario regionale in tutte le sue branche dei vari territori. Nel sistema dell’emergenza/urgenza si riscontrano delle criticità allarmanti, tra le tante, l’esponenziale numero degli accessi ai pronto soccorso delle aree metropolitane, in particolare in quella di Sassari si registrerebbe rispetto al 2022, 35 accessi in più al giorno, mentre sull’area metropolitana di Cagliari nel primo quadrimestre 2024 si registrerebbe persino un incremento di circa il 20% in più degli accessi”. Considerato La grande contrazione nell’area metropolitana di Cagliari dei posti letto di Ortopedia di circa il 30%, “passando da 108 del 2019 a 78 attuali (rispetto ai 130 previsti), contrazione che riguarda anche l’area medica (e in generale tutti i servizi e specialistiche), e la sospensione temporanea dei ricoveri dell’area traumatologica e ortopedica della Asl 7 di Carbonia e quella di Nuoro, fanno sì che assieme alle ortopedie di Lanusei, Oristano, San Gavino, Tempio, soddisfando poche sedute operatorie a settimana per carenza di organico, inevitabilmente i cittadini si riversano sugli ospedali di Sassari e Cagliari andando a saturare ulteriormente reparti già in sofferenza di organico, nonché i pronto soccorso dove la traumatologia da sola rappresenta circa il 25% di tutti gli accessi, sottoponendo a gravissimo stress lavoro correlato tutti i lavoratori, lavoratori che in tutte le aree e specialistiche, sono sottoposti a carichi di lavoro diventati insopportabili e che non garantiscono la necessaria sicurezza”. Arrivi continui di malati bisognosi di cure, quindi, e letti e spazi non bastano più. Con l’arrivo dei vacanzieri il rischio del caos totale è dietro l’angolo.
“Il sistema dell’emergenza /urgenza e non solo versa in una situazione di oggettiva grave difficoltà a causa della imponente carenza negli organici di medici, infermieri e Oss e constatato che gli stessi di Cagliari e Sassari in sofferenza, risultano calibrati sulla popolazione residente, trovandosi a gestire anche le emergenze/urgenze che provengono dagli altri territori nella imminente stagione estiva, si può immaginare la dimensione del problema. Il problema delle liste d’attesa è sempre più marcato e preoccupante. Considerato inoltre che mancherebbero all’appello circa 500 medici di base, che dovrebbero dare risposte al territorio, riducendo l’impatto sull’ospedale” Tutta la sanità regionale sta attraversando una gravissima difficoltà con uno spopolamento sanitario dalle periferie alle grandi aree metropolitane con insostenibili sovraccarichi lavorativi”. Che fare? “Il sistema sanitario regionale va adeguatamente finanziato, facendo una reale programmazione sul breve, medio e lungo termine. Un’immediata presa in carico dell’intera situazione, con risposte immediate attuare immediati interventi sulle stabilizzazioni di tutti i precari”. Ancora, è necessario “procedere ad un serio e reale piano sulle mobilità rivedere l’attuale piano degli organici risalente al 2010 e procedere ad un piano di assunzioni straordinario prevedere stanziamenti economici consistenti e costanti, Procedere all’attuazione degli istituti normativi di Legge e contrattuali, ancora non recepiti del tutto, far attuare in ogni singola azienda, l’istituto della contrattazione integrativa aziendale e prevedere adeguati stanziamenti per i buoni pasto, facendo sì che vengano corrisposti integralmente a tutti i lavoratori, e non in modo discriminatorio e parziale solamente ad una parte, lasciando scoperto circa il 50% del personale”.












