Tommaso Giulini è senza dubbio un presidente molto ambizioso. Ormai all’8 agosto ha quasi concluso il calciomercato rossoblù, con innesti giovani ma di indubbia qualità, e fatto in modo che venissero completati i lavori per portare la capienza del Sant’Elia a 11.650 spettatori (quota 18.000 verrà raggiunta entro il 21 dicembre, giorno della sentita sfida contro la Juventus).
Mentre si vocifera di un incontro segreto avvenuto lo scorso lunedì al Municipio di Quartu Sant’Elena tra il sindaco Contini e il patron milanese per riprendere il discorso inerente lo stadio Is Arenas (la convenzione per le tribune del Sant’Elia scadrà al termine del campionato 2014/2015), prende sempre più corpo l’ipotesi del nuovo stadio. Nel corso della conferenza stampa di lunedì, Giulini ha affermato che entro il 2019 o al massimo entro il 2020 la città di Cagliari avrà un nuovo impianto all’interno del quale la compagine rossoblù potrà disputare gli incontri. Il progetto del presidente è creare opportunità per una terra caratterizzata da mille difficoltà. In un’intervista all’Ansa ha dichiarato: “La Sardegna è un territorio favoloso dove poter lavorare, anche se oggi si trova in una difficoltà industriale e occupazionale. Questa situazione mi spinge a impegnarmi ancora di più per dare gioia ai sardi”.
Il rapporto tra il giovane imprenditore e Massimo Moratti, come ben si sa, è particolarmente stretto, e Giulini è consapevole di poter avere in qualsiasi momento un fido consigliere, sicuramente più esperto e navigato, che lo spinga a non commettere passi falsi: “I consigli Moratti me li ha dati prima che decidessi di comprare il Cagliari. Sono stati tutti suggerimenti di buon senso. Mi è molto vicino in questo momento. E’ contento per la scelta di Zeman e non vede l’ora di vedere i rossoblù all’opera in campionato”.