Fiorentina-Cagliari 1-0, niente bacione a Firenze: Cataldi rovina il piano tattico, i rossoblù non segnano. La sconfitta di oggi è tutta lì, in quel bolide di Cataldi imprendibile per Sherri: nel primo tempo domina la Viola, nel secondo viene fuori bene il Cagliari che sfiora il pareggio ma non trova la zampata vincente, a dimostrazione che mandano bomber di ruolo e di scorta. Firenze si conferma un campo stregato, non basta il ricordo del 1972 quando con Riva i rossoblù espugnarono il Franchi, come fecero sei anni fa con Lopez in panchina. Per la Fiorentina è l’ottava meraviglia di seguito, il Cagliari ripiomba a terra dopo il successo di misura sul Verona e sabato prossimo arrivano alla Unipol Domus i fenomeni dell’Atalanta di Gasperini.
Male Piccoli, che si è battuto ma non ha trovato un tiro in porta. Male ancora una volta il centrocampo con Marin e Makoumbou, settore nel quale Nicola non ha trovato la quadra e Prati è praticamente fuori rosa, non gioca un minuto da molte partite. Sparito anche Deiola, mentre l’ingresso di un ottimo Adopo non è bastato. Pavoletti purtroppo non può avere l’aureola per decenni: un tempo su quel cross invitante sarebbe saltato e avrebbe siglato di testa, oggi è rimasto immobile davanti alla porta. Mina ha lottato come un leone sia in difesa che in attacco, e davanti è stato il più pericoloso. Luperto ha spazzato via tutto, tranne Cataldi che ha infilato Sherri prima che Palladino incartasse definitivamente la partita. La sconfitta a Firenze non è un dramma ma per la salvezza bisognerà, come sempre, soffrire a lungo. Nicola si conferma un tecnico che non prende imbarcate, anche quando come oggi la barca poteva affondare. Ma servono scelte più chiare e coraggiose. Gaetano anche oggi ha fallito un gol davanti alla porta, è il fenomeno che non c’è, la perla sopravvalutata inseguita da sola sul mercato. Una grigia partita, nero è il risultato finale.