Tra le 250 e le trecento cessioni al giorno, un’attività di spaccio di droga, quella azzerata dopo anni di indagini dagli uomini della squadra mobile di Cagliari che, tra via Castelli e i rioni di San Michele ed Is Mirrionis, che non si era fermata nemmeno durante il Coronavirus. Marco Pisano “Palpoff” era il boss di San Michele e riforniva addirittura di pizze i suoi pusher, sfornate direttamente dalla sua pizzieria di via Bosco Cappuccio. Lui, difeso dall’avvocato Herika Dessì, è a Uta, la coppia di “ras” formata dal 38enne Fabrizio Manca e dal 34enne Samuele Gatti ai domiciliari, difesa dall’avvocato Marco Fausto Piras. Dieci chili di droga sotto chiave, idem 50mila euro, ma lo stupefacente venduto e i soldi incassati sono nettamente di più. E dalle intercettazioni emergono decine di pusher, quasi sempre fedeli, pagati 120 euro al giorno. Chi faceva il furbo, consumando droga durante il cosiddetto orario di lavoro o arrecando qualunque tipo di problema usciva dalle cerchie. E la sicurezza di avere in tasca, dopo un tot di ore giornaliere, le vecchie 240mila lire, è risultata una paga molto allettante. Per esempio, il 3 dicembre 2019 una delle decine di giovani indagati afferma candidamente che, sebbene avesse delle qualifiche che gli consentivano di poter lavorare e fare “il cartongessista, qualifica di manovale, di imbianchino, montatore di ponteggio” preferiva fare quella vita, rischiando il carcere, perchè “è questa la nostra vita, per andare a lavorare per mille euro e farmi il mazzo di c*** così, non ci vado”. Un pensiero probabilmente comune agli altri ragazzi e ragazze con ruoli differenti tra vedette, pusher e custodi della droga.
E i boss lo sapevano bene. In un’altra intercettazione è proprio Pisano che parla di cifre e pagamenti giornalieri, confermando i 120 euro a cranio: “Ne vuoi vedere gente lavorando…”, dice, all’interno di un discorso dove si parla anche della ricerca di nuovi pusher in vista della “cacciata” di un giovane che aveva creato dei problemi. La bella vita con i soldi illegali della droga di decine di cagliaritani e non solo – “qui ci sono famiglie che ci mangiano”, si sente in un’altra intercettazione, parole pronunciate da uno dei pusher – è andata avanti sino a ieri, quando sono scattati i fermi, le denunce e gli arresti.











