Gastroscopia da incubo? Una madre “trattata come un animale, senza essere sedata, con i capillari che esplodono?”. Su Sardegna Live arriva l’importante replica di Giuseppe D’Alia, responsabile del reparto di Chirurgia endoscopica del Policlinico di Monserrato.
“La signora è stata sottoposta alla gastroscopia in sedazione cosciente- spiega sul sito Sardegna Live- con un uso di farmaci che vengono somministrati a tutti i pazienti sottoposti a questo tipo di indagine. Purtroppo il problema dei conati di vomito, che è un evento assolutamente frequente in questi casi, in questa occasione ha causato delle emorragie sottocongiuntivali. Dopo la gastroscopia la signora è stata assistita perché ha avvertito dei dolori, quando è stata in grado di abbandonare il reparto è andata via”.
Prosegue D’Alia sempre su Sardegna Live: “Tutto quello che è successo dal punto di vista mediatico non è stato bello. Mi dispiace molto per la signora, ma da lì a dire che sia stata sottoposta a dei maltrattamenti no. Lo nego. Ero presente ed escludo che sia stata trattenuta dagli infermieri. Non è stata esercitata alcuna pressione sulla signora tale da farla star male. Ha avuto delle emorragie, ma questo è stato osservato anche da me parlando con la signora e la figlia. Può capitare in questi casi, fortunatamente non è frequente ma capita. Ho tutta l’empatia del caso nei confronti della signora e confermo che ha ricevuto tutta l’assistenza di cui necessitava”.
“Mi dispiace – conclude D’Alia – per la collega che è stata oggetto di aggressioni brutali. Ognuno di noi ha tutti i diritti di rivolgersi a un centro di relazioni per il pubblico, ai carabinieri per fare un esposto, ad un avvocato per denunciare maltrattamenti. Ma linciare una persona via media non lo digerisco. Son venute fuori certe parole che davvero non si possono accettare”.











