Occhio alle telefonate da parte di presunti rappresentanti di agenzie di riscossione di crediti. Non sempre, infatti, ci sono bollette o rate inevase da pagare e può capitare che si tratti di cifre non elevate (20, 30 o quaranta euro) che portano chi c’è dall’altro capo del telefono a scegliere di pagare, anche se non deve, per evitare chissà quali rogne. Le chiamate arrivano quasi sempre da cellulari che, a malapena e non tutti, hanno incorporato il servizio di sms. Succede anche a Cagliari, un esempio? Stamattina, un nostro lettore ha ricevuto una telefonata: “Dall’altra parte c’era una signorina che cercava il mio direttore di azienda, ma ha telefonato ad un’utenza generale e non quella della persona che stava cercando. Si è giustificata dicendo che aveva trovato il numero su internet e pretendeva il pagamento di tre presunte rate di una linea telefonica. Quando le ho chiesto maggiori informazioni si è schermata dietro il diritto della privacy, mi ha promesso che avrebbe mandato un sms ma non è mai arrivato nulla”, racconta il lettore. E il telefono, in seguito, non ha più squillato.
“Ricavano numeri andando a cercarli ovunque, dalla rete ad elenchi di partecipanti a congressi o eventi”, tuona Giuliano Frau, presidente regionale dell’Adoc. “Si tratta di scorrettezze immense, basta dire un ‘sì’ per poi restare fregati e nei guai, perchè registrano ogni chiamata e poi se la rigirano come vogliono anche quando i crediti non sono dovuti. Come fare per evitare rogne? Non dite mai ‘sì’ e chiedete subito in base a quale motivo giuridico vi stanno contattando. La maggior parte delle volte, dopo questa frase definibile magica chiuderanno la telefonata, e non vi disturberanno più”.










