Flumini di Quartu, truffa bloccata dagli operatori della casa di riposo: “Ha chiesto 995 euro, fingeva di essere il figlio che chiedeva aiuto al padre”. “Per fortuna siamo intervenuti in tempo. Ma quante volte i nostri anziani rischiano truffe telefoniche?”.
Il metodo è sempre lo stesso: un messaggio o una telefonata, particolari che possono trarre in inganno e la richiesta di soldi: ecco che l’inganno è servito. Soprattutto gli anziani sono le vittime di questi raggiri ampiamente segnalati anche dalle forze dell’ordine e, se non fosse stato per la prontezza degli operatori della Residenza Anni d’Oro, ora si conterebbe un truffato in più. A raccontare l’accaduto è proprio il team dell’alloggio che ospita gli over: qualche giorno fa un ospite della struttura “ha ricevuto un messaggio da parte di un numero non presente tra i suoi contatti, fingeva di essere il figlio che chiedeva aiuto al padre.
Spiegava che aveva perso il telefono, motivo per il quale il numero era diverso e per il quale non poteva ricevere chiamate.
Chiedeva di aiutarlo ad acquistarne uno nuovo dell’importo di €995.
Per fare questo, lo invitava a procedere con una ricarica postepay che poteva effettuare al tabacchino.
Come siamo riusciti ad intercettarlo?
Il signore ci ha chiesto alla reception un passaggio per recarsi al tabacchino, spesso accompagniamo i residenti per delle uscite, ma perché necessitava del tabacchino un signore che nemmeno fuma?
Con molta delicatezza, abbiamo cercato di comprendere meglio le sue esigenze e candidamente ci ha mostrato i messaggi che si era scambiato col truffatore che fingeva di essere il figlio.
Dal telefono aziendale abbiamo contattato il figlio vero che magicamente NON aveva perso il cellulare.
Attenzione quindi, se vediamo una persona anziana che maneggia con difficoltà il cellulare, o ci appare ansiosa o preoccupata, cerchiamo sempre di intervenire con molta delicatezza.
Specie nelle persone ancora autosufficienti, c’è molta resistenza nel chiedere aiuto per la paura di essere etichettati come vecchi o come stupidi perché non riescono ad utilizzare gli apparati elettronici.
I nostri Senior, per quanto ancora attivi non hanno sempre la capacità di riconoscere le truffe architettate da questi espertissimi delinquenti informatici, quindi di tanto in tanto chiediamo noi se hanno bisogno d’aiuto e vigiliamo affinché sempre più truppe vengano sventate, come oggi è successo a noi”. Un appello infine: “Condividete questo messaggio con i vostri familiari, perché possano riconoscere subito se qualcuno tenta di truffarli”.
Il metodo è sempre lo stesso: un messaggio o una telefonata, particolari che possono trarre in inganno e la richiesta di soldi: ecco che l’inganno è servito. Soprattutto gli anziani sono le vittime di questi raggiri ampiamente segnalati anche dalle forze dell’ordine e, se non fosse stato per la prontezza degli operatori della Residenza Anni d’Oro, ora si conterebbe un truffato in più. A raccontare l’accaduto è proprio il team dell’alloggio che ospita gli over: qualche giorno fa un ospite della struttura “ha ricevuto un messaggio da parte di un numero non presente tra i suoi contatti, fingeva di essere il figlio che chiedeva aiuto al padre.
Spiegava che aveva perso il telefono, motivo per il quale il numero era diverso e per il quale non poteva ricevere chiamate.
Chiedeva di aiutarlo ad acquistarne uno nuovo dell’importo di €995.
Per fare questo, lo invitava a procedere con una ricarica postepay che poteva effettuare al tabacchino.
Come siamo riusciti ad intercettarlo?
Il signore ci ha chiesto alla reception un passaggio per recarsi al tabacchino, spesso accompagniamo i residenti per delle uscite, ma perché necessitava del tabacchino un signore che nemmeno fuma?
Con molta delicatezza, abbiamo cercato di comprendere meglio le sue esigenze e candidamente ci ha mostrato i messaggi che si era scambiato col truffatore che fingeva di essere il figlio.
Dal telefono aziendale abbiamo contattato il figlio vero che magicamente NON aveva perso il cellulare.
Attenzione quindi, se vediamo una persona anziana che maneggia con difficoltà il cellulare, o ci appare ansiosa o preoccupata, cerchiamo sempre di intervenire con molta delicatezza.
Specie nelle persone ancora autosufficienti, c’è molta resistenza nel chiedere aiuto per la paura di essere etichettati come vecchi o come stupidi perché non riescono ad utilizzare gli apparati elettronici.
I nostri Senior, per quanto ancora attivi non hanno sempre la capacità di riconoscere le truffe architettate da questi espertissimi delinquenti informatici, quindi di tanto in tanto chiediamo noi se hanno bisogno d’aiuto e vigiliamo affinché sempre più truppe vengano sventate, come oggi è successo a noi”. Un appello infine: “Condividete questo messaggio con i vostri familiari, perché possano riconoscere subito se qualcuno tenta di truffarli”.











