Fiocchi rossi all’ingresso della scuola: dai ragazzi delle Medie di Su Planu la lezione contro la violenza sulle donne

Su iniziativa del vicepreside dell’istituto comprensivo, Tore Serra, bambini e ragazzini hanno portato ciascuno il simbolo della giornata che si celebra in tutto il mondo per condannare femminicidi e abusi e hanno decorato la ringhiera dell’entrata di scuola


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Da giorni, si preparavano all’evento. Cercando nastri rossi in casa e provando a capire qualcosa in più di questa giornata che chiama a raccolta tutti, in tutto il mondo, per urlare un no corale ai femminicidi e a ogni tipo di violenza contro le donne. Roba da grandi, ma che s’impara da piccoli. Perché è lì che nasce tutto, che si forma la coscienza di ognuno, che i bambini imparano a diventare uomini che rispettano e le bambine donne che non subiscono. Come sa bene il vicepreside dell’istituto comprensivo di Su Planu, Tore Serra, campione di basket in Sardegna e in Nazionale, presidente della federazione pallacanestro nell’isola: lui, che ha dedicato la sua vita all’educazione e alla cura non solo sportive di bambini e ragazzi, ha cercato di trasmettere l’importanza di una giornata come quella che si celebra oggi, girando per le classi e spiegando perché era importante che ognuno arrivasse a scuola col fiocco rosso.

E così stamattina, i bambini delle medie di Su Planu hanno indossato qualcosa di rosso come richiesto dai loro insegnanti e prima di entrare hanno annodato il loro fiocco rosso alla ringhiera. Ognuno con la mascherina, ben distanziati, assolutamente calati nel ruolo e consapevoli della portata di un gesto che non è solo forma ma è decisamente sostanza. Poi, tutti in classe. E lì i prof hanno parlato, spiegato, sensibilizzato. Perché a essere civili e rispettosi si impara da piccoli, e la scuola in questo, insieme alla famiglia, ha un ruolo decisivo.


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