Femminicidio Giulia Cecchettin, violenza inaudita: colpita da 75 coltellate, Turetta la spiavae ora rischia l’ergastolo

Secondo quanto emerso dalle indagini, Filippo Turetta avrebbe organizzato tutto almeno 4 giorni prima l’omicidio e installato di nascosto una app nel cellulare della ragazza per seguirne ogni spostamento. Oltre alla premeditazione, a Turetta sarebbe contestata anche la crudeltà


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I dettagli relativi al femminicidio della studentessa 22enne veneta Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex lo scorso 11 novembre, sono sempre più inquietanti. Secondo quanto emerso dalle indagini, Filippo Turetta avrebbe organizzato tutto almeno 4 giorni prima l’omicidio e installato di nascosto una app nel cellulare della ragazza per seguirne ogni spostamento. Oltre alla premeditazione, a Turetta sarebbe contestata anche la crudeltà. Giulia, infatti- secondo le analisi medico-legali e scientifiche- sarebbe stata colpita da 75 coltellate, di cui almeno una ventina sulla mani e anche sul volto nel tentativo disperato di difendersi. Turetta avrebbe infierito su Giulia già sul sedile posteriore dell’auto, per poi ucciderla a Fossò.

Una violenza inaudita, che non si sarebbe fermata nemmeno dopo la morte di Giulia. Gli esperti informatici delle forze dell’ordine hanno anche trovato un file che Turetta aveva cancellato in cui si era appuntato “come legare Giulia, con il nastro adesivo mani, caviglie, ginocchia e anche come tapparle la bocca”. L’ex fidanzato aveva costruito “nel dettaglio” il suo “spietato piano criminoso”, scrivono gli inquirenti. Nelle ricerche su internet fatte da Turetta, riporta “Il Corriere della Sera”, c’erano altri appunti come ad esempio”nastro isolante, manette, cordame, badile, sacchi neri”. Per il 22enne, quindi, le accuse contestate dalla Procura di Venezia sono di omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione e dalla crudeltà, possesso del coltello, sequestro di persona e occultamento di cadavere, ma anche stalking. “Ho fiducia nella magistratura ma nulla potrà ridarmi indietro la mia Giulia”, le parole del padre della giovane Gino.


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