Dodici anni di reclusione, questa la condanna pronunciata dalla Corte d’assise di Cagliari, presieduta da Giovanni Massidda, nei confronti di Paolo Randaccio, il pensionato che nel 2021 ha ucciso con cinque coltellate la moglie, Angelica Salis, a Quartucciu. I giudici hanno tenuto conto della decisione della Corte Costituzionale della prevalenza delle attenuanti: “La donna soffriva di un disturbo bipolare da 10 anni e nell’ultimo periodo di alcolismo, Randaccio si era dovuto difendere dal lancio di un piatto e da minacce di morte”. La difesa aveva chiesto il minimo della pena, 9 anni e 4 mesi, l’accusa dodici: i giudici alla fine hanno accolto quest’ultima richiesta, dopo una camera di consiglio durata quarantacinque minuti. Randaccio si trova già nel carcere di Uta da oltre due anni. Subito dopo il femminicidio aveva chiamato i figli e i carabinieri, ammettendo subito tutte le sue colpe.
“Siamo soddisfatti per l’esito della Corte Costituzionale”, afferma, a sentenza pronunciata, l’avvocato Andrea Nanni, che insieme al collega Luca Pennisi ha difeso Paolo Randaccio: “Il nostro assistito ha già scontato una parte della pena. Tra novanta giorni avremo le motivazioni, potremo consultare le carte e valutare un’impugnazione ai fini di chiedere una riduzione ulteriore della pena”.












