Quasi sessantamila “posizioni”, inviate da altrettanti sardi senza lavoro, alle aziende del Sardinian Job Day. Francesco Pigliaru, presidente della Regione, presente durante la prima giornata, ne approfitta per tracciare un bilancio del quinquennio del suo governo, incentrato ovviamente sul tema del lavoro: “È giusto che i sardi protestino se il lavoro non è sufficiente, dico che la situazione è ancora molto difficile ma i numeri mostrano che sta migliorando. Ci sono molti meno disoccupati rispetto a prima ma sono ancora troppi, e i posti di lavoro sono insufficienti. Giornate come queste sono importanti per accelerare l’incontro tra chi offre e chi cerca un’occupazione”. Nessuna “autovotazione”, per Pigliaru: “Saranno i sardi a dare il voto quando vedranno i risultati di tutto quello che abbiamo fatto. Nonostante la crisi generale e anche una crisi politica importante, abbiamo lavorato con enorme impegno e con tutte le nostre capacità”.
E, a tal proposito, Pigliaru fa un’analisi sui Centri per l’impiego: “Nel 2014 nessuno li conosceva, oggi li conoscono tutti. Abbiamo ottocento lavoratori, ognuno dei quali segue cento disoccupati. In tutta Italia sono seimila, la Sardegna è quindi molto più vicina a realtà virtuose quali Francia e Germania”.











