Per i Nas, che l’hanno denunciato per esercizio abusivo della professione sanitaria, è un finto neurologo. E anche su Instagram, sino a poche ore fa, era possibile leggere, accostato al nome del suo profilo, “medico specialista in Neurologia”. Un riferimento che, poi, è sparito. Salvo Comacchio, 48 anni. è sulla graticola: qualche giorno fa il blitz dei carabinieri in via Francoforte 3, sede del Centro Kalispera, con tanto di sigilli. E la pesantissima accusa di intascarsi, per ogni visita illegale, tra i 200 e i trecento euro. Ma Comacchio non ci sta e, tutelato dal suo avvocato Diego Mastromarino, fornisce la sua verità, in attesa che la giustizia faccia il suo corso: “Non è mai stata svolta attività medica, Comacchio si occupava solo di svolgere attività motoria indirizzata a persone con problemi posturali, di mobilità e di deambulazione. Fatture tra i 200 e i trecento euro? No, le stesse fatture dicono altro”, sostiene il legale. I Nas, però, hanno svolto accurate indagini che sarebbero partite, stando a quanto trapela, da una denuncia presentata da un uomo che, parlando con un medico avrebbe scoperto che alcuni consigli dati da Salvo Comacchio non sarebbero stati propriamente “medici”, si sarebbe insospettito. E allo stato attuale Comacchio risulta denunciato.
“Sono particolari da verificare, vediamo ciò che eventualmente è stato dichiarato. Il mio assistito non si è mai finto medico ed era il semplice gestore dell’associazione dilettantistico sportiva che, negli intenti, in futuro avrebbe dovuto raccogliere varie professionalità”. Le verifiche dei Nas, intanto, vanno avanti, poi arriverà il momento del tribunale: sarà un giudice, carte e prove sotto gli occhi, a sentenziare se Salvo Comacchio sia un millantatore e abbia operato come falso medico oppure no.









