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Ruderi, piste da ballo deserte, arredi vandalizzati, impianto elettrico totalmente smantellato, degrado e totale abbandono. Ciò che è rimasto dell’ex Pandemonium (la discoteca che era in voga negli anni novanta) è abbastanza intuibile, tra le ceneri di quel che fu in voga ani fa: in via Dei Pittori Europei, c’è chi ricorda il fascino di quella splendida villa con tanto di giardini e piscina, una perfetta location ideale per poter ballare, frequentata da migliaia di giovani e non solo. Oggi appare sgualcita, violentata, totalmente abbandonata, mentre accanto alla mastodontica struttura (con tanto di statue di leoni e piloni in marmo in stile romano), c’è la villa o ciò che resta dove risiedono alcune famiglie di rom. Attorno a quel che rimane di quegli spazi memorabili, poco lontano e tra le inferriate arrugginite, una enorme distesa di rifiuti, carcasse metalliche, cavi in rame, un’auto abbandonata e tanto altro.
DEGRADO. Un’immagine spettrale, difficile potersi avvicinare perché la reazione di chi vi abita potrebbe essere non del tutto innocua. In passato, nell’ex discoteca di Flumini, le forze dell’ordine trovarono anche refurtiva rubata, mentre accedere alla struttura è abbastanza facile. Il cancello è spalancato, nessuna recinzione o cartello che intima ignari visitatori o giornalisti di accedervi e capire di concreto lo stato dei luoghi. Il resto vien da se, quelle immagini che oggi rappresentano una sorta di “indelebile sconfitta imprenditoriale”, burocrazia infinita e sono comunque un duro colpo allo stomaco per chiunque: anni di decibel, musica e colori di serate che terminavano all’alba, oggi quei banconi bar, l’angolo consolle e gli arredi ormai invecchiati sono il triste ricordo di una generazione che ha vissuto e ricorda nostalgicamente quelle esperienze da cliente e di chi ci ha lavorato.
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