Acquario, museo del mare, Polo della Nautica o ancora, Arena per i grandi eventi in città. Di tutto e di più tra le ipotesi di destinazione d’uso pensate dopo il fermo dei cicli produttivi delle Saline, avvenuto nel lontano 1985.
Tutto ancora fermo ad un palo sul futuro dell’ex padiglione Nervi, situato in quel cerchio che si chiude tra Su Siccu e il porticciolo, davanti allo stadio S. Elia. Ecco come si presenta all’interno l’area cantiere: basta superare un pertugio sulla rete metallica arrugginita praticata da ignoti e chiunque può vedere oltre il degrado e l’abbandono lo stato dei luoghi. All’interno dell’area nessun custode o impianto di video sorveglianza, sebbene oltre le sterpaglie c’è solo uno scheletro di cemento armato che soffre anni di incuria e orfano di un utilizzo collettivo.
IL FUTURO. Costruito negli anni ’50 come magazzino del sale, recentemente è stato definito come uno spettrale biglietto da visita di Cagliari. Nel 2011 l’inizio dei lavori di riqualificazione e recupero delle strutture murarie che, a causa di cedimenti e crolli, stavano venendo letteralmente giù. Messa insicurezza e ripristino perimetrale, addirittura nel 2013 il grande silos viene selezionato tra i 27 progetti vincitrici per il Piano Nazionale per le città. Poi, ad onor del vero, c’è tutto l’interesse di una cordata di soggetti istituzionali come Comune di Cagliari, Autorità Portuale, Ance costruttori edili di Confindustria, ConfCooperative, Lega Coop, Università di Cagliari per un progetto ambizioso: recuperare interamente il padiglione, completando però anche l’intervento per il dragaggio totale del canale di Terramaini, fruibile per un più ampio respiro di turismo locale per il capoluogo. Utopia? Chissà..
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