Ex ospedale Marino, estate finita e rudere ancora lì. Pugno nell’occhio per sardi e turisti

L’ultimo “movimento” della politica a fine giugno, poi l’ennesimo silenzio. Il nuovo lungomare del Poetto ancora sfregiato dall’edificio. Una cartolina “horror” per i tanti vacanzieri. E la politica non si smuove

L’ultimo “movimento” della politica a fine giugno, poi l’ennesimo silenzio. Il nuovo lungomare del Poetto ancora sfregiato dall’edificio. Una cartolina “horror” per i tanti vacanzieri.

Nessuno sviluppo per il rudere dell’ex ospedale Marino. Quasi al confine tra il tratto cagliaritano e quello quartese del Poetto, il “gigante pericolante” è ancora lì. Dopo l’addio al progetto imbastito dalla Prosperius – un centro di riabilitazione, decisione poi stroncata dalla sentenza del Consiglio di Stato – la concessione dell’immobile – sempre più simile a una palla “avvelenata” – torna dritta dritta nella metà del campo della Regione.In Comune c’è l’ennesima interrogazione per decidere il da farsi, ma nel frattempo anche la stagione estiva 2017 vede, nelle memorie di fotocamere e cellulare di tanti sardi e turisti, l’immagine di un edificio ingabbiato, con i ferri a vista e un’infinità di scritte fatte con lo spray. Il futuro della struttura tirata su nel 1937 dall’architetto Ubaldo Badas sembra segnato: i colori politici si mischiano, l’idea è quella del primo “vero” albergo cagliaritano sul mare. Che potrebbe anche non essere l’idea maggioritaria dei cagliaritani e di tanti sardi, che continuano ad attendere una decisione, definitiva, che tarda ad arrivare.


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