Sanità, riforma al voto in Regione. Sit-in di protesta: “Quanti politici tengono alla salute dei sardi?”

Il Consiglio regionale corre verso l’approvazione della riforma promossa dalla Giunta Pigliaru. Cambia radicalmente il volto della sanità in tutta l’Isola. I contrari si riuniscono domani sotto il palazzo di via Roma. “Se i consiglieri contrari disertano il voto salta tutto”

Sanità in Sardegna, maxi riforma: ci siamo. La Regione vota il documento partorito dalla Giunta guidata da Francesco Pigliaru. Alcuni ospedali vanno verso la chiusura, altri vengono declassati, con un balletto di dipartimenti che fa storcere il naso a diversi sindaci dell’Isola, con il supporto di associazioni, comitati e semplici cittadini. Tra i banchi del Consiglio regionale, negli ultimi mesi, le voci “contrarie” alla riforma, anche dalla stessa maggioranza, non sono mancate.

 Martedì 26 settembre i consiglieri di maggioranza e opposizione devono scegliere il pulsante da premere: verde “favorevole”, rosso “contrario” o bianco “astenuto”. Sotto il palazzo regionale si sono già dati appuntamento tutte le varie sigle che bocciano la riforma. “Il 26 settembre giornata di resa dei conti. Passa al voto il feroce Piano di riordino della rete ospedaliera sarda. Sarà un momento molto importante per il destino della Sanità pubblica dei sardi e dei nostri ospedali, ma deve anche essere un momento importante per il destino politico di ogni consigliere della Regione. Dei 60 consiglieri, se quelli che nei territori dichiarano di essere contrari al feroce Piano, al momento del voto abbandonano l’Aula, evitando così ogni ambiguità sul voto espresso, il Piano non passa. Manterranno fede alle promesse? Vigiliamo”. Così Claudia Zuncheddu, ex consigliera regionale e in prima fila contro la riforma.


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