Una cosa è certa: il candidato presidente del centrodestra alle elezioni regionali del prossimo febbraio in Sardegna sarà scelto a Roma, all’interno dello scacchiere che vede sul tavolo anche le candidature per il comune di Cagliari a giugno e in contemporanea quelle per le elezioni europee. Oggi alle 17 a Roma è fissato un vertice fra Fratelli d’Italia con il ministro Lollobrigida, Forza Italia con Gasparri e Lega con Calderoli. Nessun superbig, dunque, ma il mandato agli emissari sembra chiaro: nonostante l’endorsement di Salvini, l’uscente Solinas non sarà ricandidato.
Le quotazioni di Solinas sono dunque in caduta libera, come è ormai già chiaro da settimane. Riprende invece quota l’ipotesi Truzzu, se Fratelli d’Italia non riuscirà a sfilare il Piemonte a Forza Italia, che sarebbe però la prima e preferita opzione per i meloniani. Se invece Forza Italia non riuscirà a convincere Forza Italia, allora l’ipotesi Truzzu è quella più probabile, anche perché in quel caso la campagna elettorale la porterebbe avanti la stessa Meloni e la vittoria sarebbe a portata di mano, visto che è ancora in luna di miele con gli elettori. A quel punto, il Comune si libererebbe per la candidatura, fra quelle possibili e al momento la più probabile, di Alessandra Zedda.
In caso contrario, se dunque Forza Italia cedesse sul Piemonte, saranno proprio i berlusconiani a incassare la candidatura: Pietro Pittalis resta in pole position ma torna anche l’ipotesi del sindaco di Olbia Settimo Nizzi.
In questo scenario, i più penalizzati sarebbero i leghisti, che con Salvini inutilmente chiedono il bis per Solinas, dopo aver gestito per 4 anni Sanità e Trasporti in Sardegna, nell’ultimo anno anche l’Agricoltura. Ma Solinas di andarsene da Villa Devoto non ha nessuna intenzione, almeno non a costo zero come invece era successo per il suo predecessore. Costretto a farlo, potrebbe essere risarcito con la presidenza dell’autorità portuale della Sardegna










