Edoardo Tocco recordman di voti a Cagliari: “Mantengo sempre le promesse, i cantieri sono in ritardo anche per colpa delle imprese”

Ha ottenuto la fiducia di 1278 cittadini, l’ex presidente del Consiglio si prepara a dare battaglia a Massimo Zedda dai banchi dell’opposizione: “La sconfitta del centrodestra così larga è inaspettata, non è solo colpa di Truzzu ma di tutti. Rifiuti, lavori in corso: chiunque programmi questi interventi avrebbe avuto problemi. Via Roma è come la figlia della città, se la tocchi è come se facessi violenza ai suoi genitori. Faremo lo stadio del Cagliari tutti insieme, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione”


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Milleduecentosettantotto cittadini hanno scritto, tra sabato e domenica scorsi, il cognome Tocco accanto al simbolo di Forza Italia. Tra chi l’ha fatto ci sarà stato qualche “dissidente parziale”, cioè che magari avrà fatto il voto disgiunto per un altro candidato sindaco, ma poco importa. È ancora lui, “l’uomo di Sant’Avendrace” il più votato in città. Da sempre nel partito di Silvio Berlusconi, mai un cambio di casacca nei tempi sereni come in quelli più bui. Da ieri è proprio quest’ultimo il periodo che sta vivendo tutta la sua coalizione di centrodestra, rullata alle urne dal centrosinistra che ha portato in trionfo, per la terza volta come sindaco, Massimo Zedda: “Ma non è un periodo duro, quando si lavora per la città non è importante essere in maggioranza o all’opposizione, ma l’obbiettivo. Bisogna stare sul pezzo e dare il più possibile risposte, mantenendo le promesse. Io no le ho mai fatte a vuoto”, afferma Tocco. Da qui il record di preferenze: “Cagliari mi ha sempre premiato”. Il centrodestra, comunque, esce dal voto con le ossa rotte: “È una sconfitta, come misura, inaspettata. Sapevamo del trend negativo delle Regionali ma una batosta così non ce l’aspettavamo, la forbice è molto alta e non saprei a chi dare responsabilità”. Magari all’ex sindaco Truzzu? “Gli hanno addossato tanti crimini politici, sono d’accordo sui problemi per i rifiuti e i cantieri ma non credo che sono problemi che passeranno facilmente, chiunque programma avebbe avuto queste grane. E noi abbiamo scontato anche due anni e mezzo di pandemia. Forse la programmazione non è stata molto legata a degli obbiettivi, è mancata la comunicazione, è vero che avremmo dovuto essere molto più attenti. Truzzu doveva uscire di più e chiarire cosa voleva fare Ci sono stati un insieme di fattori che non ci hanno premiato ma è un trend negativo che viene anche da più lontano”.
Ora bisogna pensare alla Cagliari del futuro, e anche il “fortino” di Tocco, Sant’Avendrace, non è messo bene: “Ho preso voti in tutta la città, sono molto legato a questo rione. I marciapiedi abbiamo cercato di finirli, i lavori nella chiesa vanno avanti. Il malcontento è diffuso ovunque, da viale Trieste a via Roma, quest’ultima è come la figlia o il figlio di tutta la città, quando la tocchi e ci metti mano è come se stessi facendo violenza al padre o alla madre. Anche le imprese hanno colpe perchè hanno rallentato, non ne conosco i motivi e non li voglio sapere”, dice Tocco, “i dirigenti si sono mobilitati perchè i lavori fossero più veloci ma i rallentamenti ci sono stati. Le colpe ce le dobbiamo prendere tutte. Faremo un’opposizione costruttiva e collaborativa col sindaco e la sua maggioranza. Cagliari deve cambiare in tutti i sensi. Un esempio? Lo stadio, ormai il chiacchiericcio più importante in città, come se non ci fossero altre cose. Abbiamo già raggiunto degli obbiettivi, il piano urbanistico è pronto per l’Aula, per le risorse servono solo quelle del project financing. O l’Anfiteatro, nostro fiore all’occhiello. I soldi ci sono, dobbiamo chiudere il cerchio e nei prossimi anni faremo tutto ciò insieme, non esiste una maggioranza o un’opposizione”.


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