Spuntano come funghi dopo un temporale le discariche abusive nelle periferie del paese che, a oggi, non può ancora usufruire dell’ecocentro e che non è certa la data di riapertura. I cittadini si lamentano di questo disservizio e il movimento politico “Sinnai Libera” appoggia e incalza i malumori a riguardo.
“Mentre si allungano i tempi per il rispetto dei termini per la apertura di un ecocentro a Sinnai con la progressiva trasformazione in discariche di molte aree nelle campagne, Solanas non gode di maggiore fortuna. Anche per Solanas il capitolato d’appalto con Cosir prevedeva l’apertura di un ecocentro a servizio della frazione, ma non ne abbiamo notizie.
Campidano ambiente, la ditta che sovraintendeva prima di Cosir all’Igiene urbana di Sinnai, è proprietaria a Solanas di un’area per la quale già da tempo era stato dichiarato come intervento di pubblico interesse la realizzazione di un ecocentro, demandando alla giunta e agli uffici e la cura dell’iter autorizzativo per i pareri, le autorizzazioni e i nulla osta da parte degli enti preposti”.
Quasi quattro anni sono trascorsi, la delibera risale al 2019, “e, nonostante l’asserita urgenza di provvedere per evitare il disastro ambientale dovuto alla mancanza del servizio, Solanas è tuttora priva di ecocentro. In contrasto con quanto scritto nel capitolato d’appalto, dove sono previste penali per ogni giorno di mancato funzionamento, decorso l’anno di tempo dall’inizio del servizio da parte della Cosir, come previsto nello stesso contratto per gli ecocentri di Sinnai e Solanas.
Diversamente da Sinnai centro, dove non ci risulta neanche acquistato il terreno individuato per la costruzione del nuovo ecocentro e tanto meno approdato in Consiglio comunale il progetto per la sua realizzazione, a Solanas l’area è bene individuata, nel documento catastale l’area è quella celestina e vi si arriva dalla strada di Santa Barbara, e molto probabilmente ha ottenuto nel tempo tutte le autorizzazioni necessarie.
Basterebbe che il Comune di Sinnai decidesse di acquistarla da Campidano Ambiente, del resto il Comune di Sinnai vanta il 20% delle proprietà della stessa Azienda ora in liquidazione, e la proponesse a Cosir, che potrebbe utilizzarla, rinunciando naturalmente a parte dei compensi del Comune di Sinnai.
Analoga situazione potrebbe ripetersi a Sinnai.
Il Comune, visto che il sindaco non ha provveduto a emanare una ordinanza contingibile e urgente per la riapertura di Bucca Arrubia, come gli avevamo proposto, essendo in parte comproprietaria dello stesso immobile, potrebbe acquistarlo tutto e girarlo a Cosir, con le necessarie compensazioni.
Intanto tutto sembra fermo. A Sinnai le campagne diventano sempre più discariche e a Solanas, con l’inizio della stagione turistica l’agro potrebbe subire gli stessi insulti. E i costi delle bonifiche graveranno sui cittadini contribuenti”.
Queste considerazioni sono state trasmesse al consiglio comunale sotto forma di interpellanza “finalizzata all’acquisto delle due aree rispettivamente di Sinnai e di Solanas”.











