È ufficiale la Sardegna è stata divisa in dieci ambiti scolastici dall’Ufficio Scolastico Regionale, e perde di fatto la metà degli attuali distretti. La nuova suddivisione degli ambiti sarà alla base della mobilità degli insegnanti a partire dall’anno scolastico 2016/2017 e applicata progressivamente ai nuovi assunti.
Questi i dieci ambiti scolastici della Sardegna: Ambito 1: Sassari, Alghero; Ambito 2: Gallura, Goceano; Ambito 3: Nuoro,Marghine, Baronia; Ambito 4:Ogliastra, Barbagia; Ambito 5: Oristano nord; Ambito 6: Oristano sud; Ambito 7: Medio Campidano, Carbonia, Iglesias; Ambito 8: Sud Sardegna, Gerrei, Sarrabus; Ambito 9: Città Metropolitana Cagliari est; Ambito 10: Città Metropolitana Cagliari ovest.
Da questi ambiti si notano già le disparità che si creeranno in Sardegna per la mobilità e i trasferimenti degli insegnanti e per questo i sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola avevano chiesto all’assessorato regionale all’Istruzione di intervenire per modificare la proposta della Direzione Scolastica Regionale che è rimasta sulle sue decisioni dividendo tutte le scuole sarde in soli dieci Ambiti territoriali. Divisione che creerà in futuro tanti problemi agli insegnanti sardi che saranno costretti a percorrere grandi distanze per recarsi nella scuola dove insegnano.
Quindi nell’isola la regola del numero degli alunni (40 mila studenti per ambito) non tiene conto dell’estensione della Regione e del numero scarso di abitanti e neanche del tipo di strade decisamente disagiate. Per questo l’Ufficio Scolastico Regionale avrebbe dovuto dividere l’isola
in ben più dei 10 ambiti che saranno una grave discriminazione per i tanti insegnanti interessati.
“Il prossimo anno scolastico non cambierà quasi nulla” ha spiegato il professor Peppino Loddo preside del Liceo Siotto di Cagliari “nel senso che il contratto della mobilità firmato dal Ministero prevede che si possa continuare con lo schema di sempre da scuola a scuola. Nel futuro, quando vedremo però i dati operativi e i dettagli tecnici, si ipotizza che gli insegnanti non vegano più spostati da scuola a scuola ma all’interno dell’ambito formato da una aggregazione di scuole. In questo ambito, scelte le scuole, si inviano i curricula, poi il capo dell’Istituto con un dialogo diretto e con una valutazione legata a criteri oggettivi, ancora da determinare da parte del Ministero, procederà all’inserimento di quel docente nell’organico di quella scuola. Per la gran parte degli insegnanti sarà valido ancora il vecchio sistema, invece per gli assunti in questa ultima tornata si incomincia ad applicare il nuovo meccanismo.”
il video con l’intervista professor Peppino Loddo.









