E’ morto a 83 anni Graziano Mesina. L’ex primula rossa del banditismo sardo era stato scarcerato ieri a causa delle sue condizioni di salute. I parenti lo aspettavano a Orgosolo, dove lui stesso aveva detto di voler morire, invece è deceduto a Milano, a causa di un tumore in fase terminale.
Le sue legali hanno espresso disappunto per i tempi di scarcerazione, essendo le sue condizioni disperate a causa delle metastasi tumorali, e sottolineano che la scarcerazione sarebbe dovuta avvenire almeno un mese prima per consentirgli di tornare in Sardegna. Invece, secondo le legali, sul bandito sardo c’è stato un “accanimento giudiziario”.
Mesina non camminava più, non si alimentava, non parlava e faticava a riconoscere le persone. Per mesi ha rifiutato esami approfonditi e accertamenti medici.
Sono state sette le istanze per chiedere il differimento della pena, per motivi di salute, presentate al tribunale di sorveglianza di Milano da parte delle sue avvocate e sempre respinte sino all’ultima accolta ieri. Dal dicembre del 2021 si trovava in carcere per scontare 24 anni ricalcolati sulla condanna a 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Prima di essere catturato a Desulo, aveva passato un anno e mezzo in latitanza. Era stato in carcere a Badu ‘e Carros, poi da due anni era rinchiuso in quello milanese di Opera.










