Gravissime le condizioni del ragazzino di 11 anni ricoverato al Gemelli di Roma dopo l’intossicazione alimentare legata al guacamole consumato a Monserrato. L’allarme botulino è scattato a fine luglio, quando otto persone erano finite in ospedale. Tra loro anche Roberta Pitzalis, 38 anni, deceduta nei giorni scorsi. L’autopsia, eseguita ieri, ha evidenziato non solo l’intossicazione da botulino ma anche una polmonite emorragica, conseguenza dell’intubazione per ventilazione assistita, rivelatasi fatale. Il medico legale avrà 90 giorni di tempo per chiarire ulteriormente cause, tempi e modalità della morte. La procura ha chiesto di valutare anche eventuali negligenze sanitarie: la donna, infatti, durante il ricovero al Brotzu mostrava segni di miglioramento, salvo poi peggiorare rapidamente dopo il trasferimento al Businco. Al momento l’unico indagato nell’inchiesta cagliaritana è il titolare argentino del chiosco in cui sarebbero stati serviti gli alimenti contaminati. Restano gravi ma stabili le condizioni di una 14enne e di una 62enne ricoverate al Policlinico di Monserrato. Intanto, in un’altra vicenda legata al botulino, in Calabria cinque medici sono finiti sotto inchiesta per presunti episodi di negligenza, con pazienti che avevano manifestato sintomi gravi dopo il consumo di alimenti sospetti. Una vicenda che resta drammatica e complessa, con indagini sanitarie e giudiziarie ancora in corso e famiglie che attendono risposte chiare, mentre in ospedale si continua a lottare per salvare vite.











