“Un tentativo di suicidio, per impiccagione, verificatosi venerdì nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta, si è trasformato in una tragedia in Ospedale. Dopo due giorni di agonia in Rianimazione, un ragazzo di 23 anni, extracomunitario, si è spento stamattina. Una notizia ancora più sconfortante in una giornata in cui l’Italia festeggia il 78/esimo anniversario della Repubblica e la Costituzione”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV” sottolineando che “ogni suicidio in carcere è una tragedia che addolora e la cui responsabilità ricade sullo Stato incapace di garantire la sicurezza a ciascuna persona detenuta. Questo di Cagliari-Uta è il secondo suicidio, in due mesi, dall’inizio dell’anno”.
“Non si possono scaricare le responsabilità solo su un Istituto Penitenziario quando – sottolinea Caligaris – si registrano da troppo tempo condizioni difficili di sovraffollamento e dove le carenze di personale penitenziario, sanitario e dell’area educativa incidono negativamente sulla possibilità di cogliere il profondo disagio delle persone private della libertà. E’ evidente che aldilà di segnali appariscenti, un ragazzo così giovane ha sentito su di sé un peso insostenibile e l’impossibilità di proiettarsi nel futuro”.
“SDR si unisce allo sgomento della Direzione dell’Istituto e degli Operatori, che hanno tentato di salvargli la vita, al dolore dei familiari e degli amici di A.M. auspicando che il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria prendano in considerazione i gravi problemi dell’Istituzione carceraria in Sardegna dove emerge in modo sempre più evidente la scarsa considerazione se, com’è noto, né Cagliari né Nuoro e neppure Sassari hanno un Direttore stabile”.












