Continui rimpalli e anni di attesa, la norma che darebbe più rappresentanza politica al gentil sesso ferma al palo.
“Battaglia irrimandabile, la democrazia si attua anche con il riconoscimento delle parità”
È un coordinamento trasversale, con capofila molte sindache della Sardegna ma non solo. Ci sono anche pezzi della cosiddetta “società civile” nel “Coordinamento3-Donne di Sardegna”. Tutte unite per un obbiettivo unico: far approvare alla Regione la norma per la doppia preferenza di genere. E, sul tema, già inaugurata una petizione via internet, all’indiritto https://firmiamo.it/doppia-preferenza-di-genere-per-elezioni-regionali-sarde
“L’ennesimo rinvio della legge non è accettabile, a livello nazionale le indicazioni sono precise, la Regione deve recepirle al più presto”, sottolinea la sindaca di Pula, Carla Medau. “Dopo la clamorosa bocciatura con voto segreto avvenuta nel 2013, bisogna prestare la massima attenzione. La democrazia si attua anche in condizioni di parità di accesso a cariche elettive. La nostra società necessita di diversi punti di vista, portati anche da noi donne”.










