
“Avrò il privilegio di difendere davanti al Tar Sardegna l’Anci e Graziano Milia, Sindaco del Comune di Quartu S.e. contro il ricorso dei sanitari no vax. Ricorso sul quale mi sono già duramente espresso”, scrive il legale su Facebook riferendosi all’udienza fissata al tar di Cagliari per domani, martedì 14 settembre. “Mai abbastanza duro invece il mio giudizio su coloro i quali ambirebbero ad essere dei guru no vax. Soprattutto qualche varietà locale, collezionista di armi allignante nell’ hinterland, che passa il suo tempo ad insultare il presidente della Repubblica, ad irridere i vaccinati chiamandoli babbei e vaginati, a chiamare punturina il vaccino che ha salvato migliaia di persone. Questo eroe dei nostri tempi, che auspica una rivolta contro il “totalitarismo” e che mi ha minacciato apertamente, è già stato raggiunto da diverse denunce penali”, racconta Melis Costa. “Ma la giustizia ha i suoi tempi. Con immediatezza invece voglio che gli arrivi il mio più profondo disprezzo, prima ancora che umano, biologico. Questi predicatori di odio non meritano alcuna considerazione che non sia quella giudiziaria”.
E, per quanto riguarda i contenuti del ricorso. “Non si può evitare di provare un profondo sconcerto nel vedere che nell’ottica dei ricorrenti il principio di precauzione è del tutto trascurato”, scrive l’avvocato Melis Costa, sottolineando “un forte sintomo di inammissibilità” nella posizione dei medici, perché non vengono chiamati in causa soggetti controinteressati, anche solo virtuali, e poi perché 173 persone in un unico ricorso, divisi unicamente per territorio ma con ragioni anche molto differenti, innescano situazioni “di inevitabile incompatibilità personale” che “pongono dunque a rischio la ammissibilità del ricorso”.
Melis Costa sottolinea poi che dei 130mila morti nel nostro paese, nelle giornate più drammatiche, la maggior parte proveniva proprio dalle strutture sanitarie. Molto chiara la posizione anche sui vaccini: “Contrariamente a quanto spensieratamente sostenuto, esistono e sono autorizzati dall’EMA”, l’Agenzia europea del farmaco.