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E’ un grido che si leva all’unisono quella dei pescatori che gestiscono le cooperative ittiche della Sardegna, un grido che vuole denunciare la massiccia presenza dei cormorani negli stagni dell’isola che provoca un grave pregiudizio al comparto derivante dalla sottrazione di notevoli quantità di stock di pesce pregiato. Il consigliere regionale Piero Comandini primo firmatario, insieme al alcuni esponenti del Gruppo PD in Consiglio regionale, di una interrogazione urgente sulla grave situazione creatasi negli stagni e nelle lagune della Sardegna a causa della massiccia presenza di uccelli ittiofagi che nei periodi tra ottobre e marzo assalgono le lagune cibandosi dei pesci più prelibati. I numeri sono impressionanti, ci sono circa dodici mila cormorani che per cibarsi mangiano giornalmente circa 500 grammi di pesce, per un totale di circa sei tonnellate e consumandone circa trenta tonnellate al mese. Quella delle cooperative di pescatori, prosegue Comandini, è una realtà economica molto importante per la Sardegna, in questi anni di duro lavoro i pescatori hanno realizzato importanti opere per lo sfruttamento e la lavorazione delle risorse ittiche, ma questa calamità naturale provoca un grave stato di disagio, preoccupazione, incertezza e gravi ripercussioni sull’economia delle aziende produttive. I cormorani causano talmente tanti danni economici che i fondi per gli indennizzi risultano insufficienti con l’aggravante che vengono erogati, da parte delle provincie, con forte ritardo, inoltre, sottolinea Comandini, sarebbe opportuno prevedere la rivalutazione economica degli indennizzi e programmare il pagamento degli stessi con maggiore puntualità Comandini conclude esortando l’esecutivo a prendere in seria considerazione la grave situazione che affligge gli operatori ittici, e a mettere in atto, in collaborazione con tutte le parti interessate, tutte le strategie necessarie affinchè si arrivi, nel più breve tempo possibile, ad un intervento risolutivo.