Dodici milioni di euro per aumentare gli stipendi ai dipendenti pubblici in Sardegna: l’ha deciso la giunta regionale. L’obiettivo, fa sapoere la giunta, è dare attuazione al cosiddetto “Comparto Unico”, un progetto di riforma che punta a garantire equità salariale, coesione istituzionale e una gestione unitaria del personale pubblico sardo.
Il parere positivo alla sostenibilità finanziaria della proposta di legge regionale n. 68 è arrivato dall’Assessorato alla Programmazione e Bilancio, di concerto con gli assessorati del Personale e degli Enti Locali, a condizione che venga modificato l’articolo 18 della norma, per chiarire meglio le coperture finanziarie.
I fondi già previsti nel bilancio regionale 2025–2027 parlano chiaro: oltre ai 12 milioni del primo anno e ai 30 annui successivi, sono stanziati anche 257.500 euro per il 2025 e 365.000 euro per il 2026 destinati all’avvio e al funzionamento dell’ARANS, l’agenzia di rappresentanza che accompagnerà la gestione del nuovo sistema.
“La prepotenza della maggioranza nei confronti della minoranza non è il miglior atteggiamento per instaurare un rapporto di collaborazione”, ha dichiarato Truzzu sostenendo che il comparto unico non potrà essere risolto prima di metà agosto.










