Una località turistica tra le più gettonate della zona è quella di Solanas: a pochi chilometri da Cagliari regala un piccolo angolo di paradiso dove poter trovare sollievo dal caos cittadino. Meta scelta anche da numerosi turisti, ha un problema che, ancora oggi, non è stato risolto e l’ordinanza firmata dal primo cittadino Tarcisio Anedda il 31 agosto, che indicava i parametri rilevati da ARPAS fuori norma e imponevano il divieto di balneazione, potrebbe essere stata generata proprio da scarichi fognari che si sarebbero riversati in mare. L’allarme è durato poco, solo un giorno, ma ha fatto scattare la preoccupazione di alcuni cittadini che hanno commentato: “Fogne propriamente dette, nel senso di condotte in cui scorrono acque nere, che poi vengono depurate, non ce ne sono. Ci sono condotte, qualcuno si sarebbe anche collegato abusivamente, ma i canali non sono collegati bene tra loro e la depurazione non avviene. Manca il depuratore. Tempo fa erano stati rubati addirittura i motori. Quale sviluppo turistico potrà avere una località nella quale mancano servizi essenziali?”. La segnalazione riguarda non solo le fogne bensì una serie di prestazioni che non sono presenti nel territorio. “Non c’è la guardia medica, il cortile dell’ambulatorio è stato stato trasformato in isola ecologica. Non c’è ecocentro. Non c’è una zona camping attrezzata. Basta recarsi a Solanas per verificare il disdoro che vi regna. I locali comunali sono chiusi, c’è solo un armadio farmaceutico, qualche albergo e qualche ristorante. Gli unici segnali positivi vengono dalla Parrocchia, che si è resa protagonista di qualche bella serata estiva di cabaret e musica. L’assenza di una politica turistica è palpabile. I disservizi tecnologici imperano, anche se recentemente le lampade sono state sostituite con lampadine a risparmio energetico”.








