Notte da incubo per i passeggeri del volo ITA in continuità territoriale che ieri sera dovevano partire da Cagliari per Roma. Inizialmente previsto per le 21, l’aereo è stato prima spostato di due ore, alle 23. Ma il peggio doveva ancora arrivare, perché dopo pochi minuti il ritardo è aumentato ancora ed è stato annunciato per mezzanotte e 35 minuti.
Tantissime le proteste, veicolate anche sui social, da parte di passeggeri lasciati senza informazioni, zero assistenza e con un buono per ritirare un panino al bar e niente più. La situazione è diventata sempre più tesa, tanto da richiedere la presenza della polizia al gate. Al danno si è unita pure la beffa: a mezzanotte e mezza, per imbarcarsi, i passeggeri già stremati ed esasperati dall’attesa, l’ennesima, hanno dovuto percorrere la pista a piedi per raggiungere l’aereo, in tanti con bambini in braccio e passeggini.
“La Sardegna prigioniera di una compagnia aerea che non è in grado di garantire un servizio almeno decente. Ita è la vergogna di questo Paese”, uno dei commenti sui social. Ma in tanti chiamano giustamente in causa la Regione e la gestione totalmente fallimentare dei trasporti, prima di tutto la continuità territoriale, che è vitale per i sardi, oltre che un sacrosanto diritto.
E fra i commenti, spuntano nuove denunce di inaccettabili ritardi. Il volo di sabato delle 18.20 per Olbia è stato spostato al giorno dopo alle 11.45, quello del 28 giugno da Cagliari con 2 ore e 53 minuti di ritardo, e così via. Un disastro, insomma, indegno di una società civile.










