Nel delirio totale in cui si trova la sanità sarda, con i cittadini costretti o ad aspettare anni per una visita o a rinunciare a curarsi, per non parlare di pronto soccorso e ospedali, la riorganizzazione delle Asl, con la nomina dei nuovi vertici, sembra persa nel nulla. E in effetti, con il dibattito politico incredibilmente monopolizzato dalle rinnovabili, il disegno di legge sul riordino della sanità è scivolato in basso alla lista delle urgenze: non è stato ancora calendarizzato neanche nelle commissioni competenti.
La Todde prova a correre ai ripari: la prossima settimana ci sarà un nuovo vertice di maggioranza proprio per trattare di questo e fare un programma, visti gli impegni del consiglio per i prossimi mesi con l’assestamento e la finanziaria. “Siamo assolutamente consapevoli che la sanità per i sardi è il primo problema e che noi saremo misurati su questo. Chiaramente – ha sottolineato la presidente – senza una ristrutturazione e una riorganizzazione sarà difficile incidere sulla sanità territoriale e sugli ospedali”. “E siamo anche consapevoli che è complicato in pochi mesi riuscire a incidere veramente su un problema che si è incancrenito negli ultimi 30 anni. Allo stesso tempo abbiamo il diritto e il dovere di muoverci su cose che sono affrontabili immediatamente”.











