Un solo chilometro in più, certificato dall’occhio elettronico – 86 chilometri ‘fotografati’ anzichè gli 85 tollerati – sono stati sufficienti per fare scattare l’ennesima multa a un’ignara automobilista che, un mese fa, stava percorrendo la Statale 130 nella zona di Decimomannu. La multa è arrivata a casa dopo quattro settimane, con tanto di ammissione: l’automobile andava a ottantasei orari, multa ridotta di cinquanta euro o, se si ritarda, 65,25. E, anche stavolta, c’è un particolare: la guidatrice ha fatto quel percorso tre volte, in giorni diversi, e l’unica sanzione è scattata il 29 giugno, non in altri mesi. Una situazione identica a quella denunciata dalla titolare di un’azienda che si occupa di soccorso stradale (QUI la notizia): le multe fioccano sempre tra luglio e settembre, mentre tra ottobre e maggio è un “miracolo” riceverne anche solo una. Proprio nei mesi più caldi l’occhio elettronico si conferma, quindi, “implacabile”.
E i racconti fatti dall’automobilista cagliaritana e dalla titolare dell’azienda, carte alla mano, non sono gli unici. Ci sono altri titolari di ditte che utilizzano camion o furgoncini per fare trasporti che hanno notato un’impennata delle sanzioni in contemporanea a quelle del termometro.










