Va in pensione, avendo raggiunto i 70 anni, la presidente del collegio elettorale della corte d’appello di Cagliari Gemma Cucca. Fu lei a firmare il decreto-ingiunzione con cui lo scorso 3 gennaio la presidente della regione dei 5 stelle Alessandra Todde è stata dichiarata decaduta per irregolarità nelle spese elettorali. Due su tutte, sono sette in totale, le contestazioni: l’assenza di un mandatario elettorale, obbligatorio per legge, e la mancata attivazione di un conto corrente dedicato. Mancanze accertate dai giudici, che hanno multato la Todde per 40mila euro.
Contro quell’ordinanza i legali della pentastellata hanno fatto ricorso, e a sua volta il collegio elettorale si era opposto: la decisione dei giudici è fissata al 22 maggio. Entro venerdì 2 maggio i legali di Todde dovranno presentare le conclusioni sul ricorso. Sarà poi il consiglio regionale a prendere la decisione finale.
Certo è che se i giudici dovessero soprassedere sulla mancata applicazione delle regole si creerebbe, come sottolinea l’opposizione, un precedente molto grave.
Intanto, in Sardegna non accade nulla. A parte una finanziaria molto più tecnica che politica che andava approvata per non farsi commissariare, e a parte la decapitazione delle asl, impugnata come sono state impugnate tutte le leggi sulle rinnovabili, tutto tace. L’isola è totalmente paralizzata su tutti i fronti, prima di tutto su quelli della sanità e dei trasporti.










