È stato arrestato dai carabinieri di Luras e portato in caserma Fabio Malu, il trentunenne che sabato scorso, stando alle indagini sinora svolte, al culmine di una lite in una via del paese ha preso un tubo metallico tra le mani e ha aggredito, colpendolo alla testa, Davide Unida, trentasei anni, morto dopo cinque giorni di agonia in ospedale a causa delle ferite successive al fortissimo e gravissimo trauma cranico riportato. La pm Sara Martino deve sentire il giovane e raccogliere tutti gli elementi necessari. L’ipotesi di reato è quella di omicidio: il nome di Fabio Malu, inoltre, è quello che ha circolato sin dalle ore successive alla brutale aggressione che è costata la vita a Unida. E il cerchio sembra essersi ormai chiuso, tanto che Malu è stato rinchiuso in carcere a Sassari, a disposizione dell’autorità giudiziaria per le successive attività di convalida.
La famiglia della vittima, tutelata dall’avvocato Sergio Milia, ha chiesto chiarezza sull’intera vicenda e si è già incontrata con i magistrati di Tempio Pausania. Malu, compaesano di Unida, è assistito da due avvocati: Filippo Orecchioni e Salvatore Diana.












