Si fa riferimento alla nota della Coldiretti relativa ai danni provocati dai cormorani nei compendi ittici e la possibilità che una parte di essi possa venire abbattuta. Il cormorano ha una forte presenza nei nostri stagni durante le migrazioni e come svernante, praticamente nel periodo da ottobre a marzo. Questa specie con la predazione contribuisce in maniera determinante a mantenere in buona salute l’ecosistema stagno.
A questo punto è necessario chiarire alcuni punti:
Nella Valutazione di Incidenza Ambientale del PUC e del PUL del Comune di Cabras il relatore, dr. Carlo Poddi, afferma che: “lo stagno di Cabras, un tempo il più pescoso della Sardegna, mostra un notevole decremento della produttività imputabile alla mancanza di una regolamentazione della pesca e di una adeguata manutenzione”.
Il dr. Stefano Volponi, ricercatore dell’ISPRA, esperto delle problematiche del cormorano, afferma: … per la pesca commerciale ogni pesce perso viene considerato un mancato guadagno, presente o futuro, ed è facile quindi che qualsiasi causa di riduzione della risorsa ittica sia considerata in maniera negativa al di là del normale rischio di impresa”
Riteniamo che al momento vi sia il rischio di prendere posizioni dettate dall’emotività come a nostro avviso sta facendo la Coldiretti. Andremmo più cauti anche sulla valutazione del danno. Soprattutto auspichiamo un approccio basato su studi scientifici e ci domandiamo se sia stata fatta una raccolta dati ufficiale sul pescato che dimostrino il reale decremento degli stock ittici. Siamo infatti convinti che sia indispensabile capire la quantità di pesce presente e su quali specie incida il cormorano
Nei diversi Piani di Gestione dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) degli stagni dell’oristanese i relatori concordano sulla necessità di intraprendere della azioni relative alla problematica dei compendi ittici e dei cormorani.:
Conoscere e quantificare la biomassa predata dalle specie ittiche (non solo muggini ma anche carpe)
Garantire la vitalità del settore a lungo termine attraverso lo sfruttamento sostenibile del settore. Occorre uno strumento di prevenzione e controllo degli impatti causati alla pesca che sia funzionale alla tutela della biodiversità a allo sviluppo delle attività produttive ecosostenibili. La proposta continua chiedendo il monitoraggio e la rendicontazione dello stato delle risorse, le condizioni ambientali con particolare riferimento alle Specie a agli Habitat delle direttive comunitarie.
Promuovere relazioni scientifico-culturali tra gli organi di gestione dei diversi siti SIC/ZPS, e con il contesto universitario della ricerca scientifica.
Sarebbe interessante promuovere l’istituzione di un centro di ricerca con un pool di esperti dei vari settori interessati che operi sull’intera rete degli stagni sotto il profilo tecnico, economico e scientifico. Come sarebbe interessante fare del “problema” cormorano una opportunità con attività complementari quali il birdwatching o l’attività di fattorie didattiche.
Il problema degli stagni è molto complesso e va gestito con una strategia ad ampio raggio.
Indennizzare i pescatori è un dovere, tutelare i cormorani un diritto (per cui non vanno abbattuti), renderli compatibili è intelligenza.












