Di Paolo Rapeanu
Il pizzico di ironia legato alla possibilità di ritrovarsi a vendere biscotti, bomboloni o bevande fatte con la cannabis alle monache cappuccine è quasi automatico. “Ho visto passare qualche suora, ma non sapevo che vivessero proprio in questa via. Non avrei nessuna difficoltà se le vedessi entrare nel negozio”. E poi subito una risata che vale la “penitenza”: Ignazio Manca, 57 anni, tenta la carta della cannabis, e apre il primo punto a Cagliari del distributore italiano di prodotti, 100 per 100 commestibili, realizzati con la tanto discussa foglia a cinque punte. “Prima ho lavorato in varie aziende del settore lattiero caseario, come la Parmalat e la Ferruccio Podda. Ho scelto di scommettere su questa nuova attività perché la trovo accattivante”, dice.
Convivente, due figlie, la sua famiglia l’ha presa bene. “Se tutto va bene, la mia compagna verrà a lavorare insieme a me. Le mie figlie sono grandi e lavorano in altri settori”. Cagliari è pronta ad avere, tra l’altro in pieno centro storico e a un tiro di schioppo da uno tra i luoghi religiosi più noti della città, un negozio che propone prodotti fatti con la cannabis? Ignazio Manca è sicuro, e, anzi, alza il tiro. “Sono fiducioso, spero che iniziative come quella che sto intraprendendo siano da apripista per la legalizzazione totale della cannabis”.











