Da venerdì addio alle mascherine all’aperto in tutt’Italia, a prescindere dalla fascia di colore della regione. E’ il primo, atteso passo verso la riconquista della libertà da troppo tempo perduta: secondo il governo è il momento giusto, nella lotta al covid i segnali sono “incoraggianti” e l’Italia è riuscita a piegare la curva “senza misure particolarmente restrittive”, dice il ministro Speranza annunciando una “fase nuova” che è stata possibile “grazie a una campagna di vaccinazione straordinaria”. A permettere di eliminare le mascherine all’aperto, decisione annunciata come ormai sicura dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, sono dunque i numeri, anche se proprio oggi c’è da registrare un aumento dell’occupazione dei posti letto nei reparti Covid (29% media nazionale), mentre resta stabile la situazione delle terapie intensive. In Sardegna va ancora meglio: cala la pressione dei pazienti Covid sui reparti di terapia intensiva (15%) mentre resta stabile sui reparti ordinari (23%).
Politici ed esperti sono concordi nel dire che è il momento di lanciare segnali di fiducia ma allo stesso tempo occorre sempre mantenere un atteggiamento basato sulla prudenza. “La situazione sta migliorando, ma non illudiamoci: la pandemia non è finita”, sostiene Walter Ricciardi, consigliere del ministro Roberto Speranza. Un pensiero condiviso anche dal presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che invita a “pensare in maniera preventiva a cosa fare in autunno se dovesse esserci una risalita della situazione epidemiologica” ed evitare che il covid possa ancora una volta prendere tutti in contropiede.
E da Massimo Galli, primario del reparto di Malattie Infettive al sacco di Milano, arriva un attacco al governo. Il Green Pass è “una scelta politica che viene imposta invece di imporre l’obbligo vaccinale. Questa di fatto è la sintesi estrema di quello che è successo”, dice Galli. “Ha presente il condono fiscale? La maggioranza della popolazione in Italia paga regolarmente le tasse, poi ci sono molte persone che non le pagano e, a un certo punto hanno il loro bravo condono fiscale. Lo sconto a chi non ha voluto assolvere a questo che è un dovere civico – conclude – è uno sconto pericoloso da dare”.









