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Da giorni si moltiplicano post in cui si indicano i luoghi dove poter ritirare abiti, scarpe, utensili e vari oggetti messi a disposizione da parte di chi pensa agli altri. Usati ma in ottime condizioni, l’arte del riciclo che tutela l’ambiente e rallegra il cuore. Un passa parola virtuale che si trasforma in reale: ecco così che, in pochi giorni, l’abbigliamento “donna taglia m/l estate/inverno(cappotti, maglie, gonne, pantaloni ecc)più buste con scarti di lino cotone ecc. Nelle due buste grandi ci sono due vecchi sottogonna di tulle” è stato preso a Serramanna da chi aveva necessità. Messo a disposizione da una nota sarta del luogo, la sua unica premura è stata quella di comunicare “per cortesia prendete ma chiediamo di essere educati e di lasciare in ordine la strada”.
Si passa a Sestu e si replica: “Io e mio marito abbiamo letto più e più volte che ci sono diverse famiglie in difficoltà che cercavano abbigliamento e oggetti per la casa.
Nel nostro piccolo, oggi, ci siamo dedicati a cercare cose che potessero essere utili.
Tra queste cose sono presenti: abbigliamento donna (TG M/L ma anche S) , alcuni capi addirittura ancora con il cartellino.
-Pigiamini nuovi (uno o 2 hanno ancora il cartellino). Intimo nuovo mai utilizzato(alcune cose hanno ancora il cartellino) .
– Pantofole Uomo (ancora con cartellino)
-Una copertina ancora confezionata.
-lenzuola in pile (usate) tazze da tè con zuccheriera
-tazzine da caffè con piattino (una purtroppo per un mio errore di distrazione ha perso un manico, scusate)
-piatti (non sono nuovissimi, ci dispiace)
-2 teglie (purtroppo non nuovissime)
-alcuni barattolini per conserve, diversi bicchieri (3 diverse serie), quadretti, porta candele.
Ci sarà anche un piccolo omaggio per augurarvi che la ruota per voi possa girare al più presto”.
Un gran cuore, insomma, gesti che rendono meno difficili le giornate anche se, purtroppo, a volte, l’inciviltà di pochi può rovinare la solidarietà: c’è chi fruga senza rispetto e non lascia in ordine la roba adagiata con cura, anzi: getta e lancia ovunque capita, vanificando il senso dell’opera e mancando di rispetto a chi dona e a chi ha necessità di prendere.
I punti di raccolta e distribuzione organizzati da associazioni e volontari sono tanti ma, spesso, per una dignità che prevale sulla necessità, non vengono frequentati da chi si trova a dover chiedere anche solo un paio di scarpe: per questo motivo, nascosti in un angolo buio di una strada secondaria, vengono riposti sacchi e scatole contenenti i beni da donare, in maniera tale da conservare la discrezione di chi usufruisce della solidarietà.
Una prassi forse non conforme alle regole e alle norme ordinarie ma che, in tempi difficili come questi, può regalare una dolce carezza al cuore.