Cambia zona, ma non copione. Dal Poetto a San Benedetto, fino al centro città nei pressi del palazzo Tirso, decine di cagliaritani raccontano di essere stati avvicinati da un uomo distinto, ben vestito, dai modi affabili e dall’accento credibile, che si presenta come un ingegnere in vacanza con l’auto elettrica scarica. L’obiettivo? Farsi consegnare qualche decina di euro in contanti. La truffa è semplice ma ben studiata. “Intendo avvertire le persone, penso soprattutto donne”, racconta una testimone, “si aggira per Cagliari un individuo distinto ed elegante che si spaccia per ingegnere. Per sua sfortuna mi ha incontrata due volte negli ultimi giorni. Prima in zona San Benedetto e oggi al Poetto.
E in entrambe le occasioni mi ha raccontato la stessa identica storia, alla quale ingenuamente ho creduto la prima volta”. Il copione è identico: si finge un turista diretto al Chia Laguna, mostra le chiavi di una fantomatica macchina elettrica che non riesce a ricaricare, chiede di cambiare delle banconote e magari di aggiungere “una piccola somma” perché, dice, non riesce a prelevare. “Si presenta come una persona perbene, con fare cortese ma un po’ confuso, e dice di vergognarsi a chiedere aiuto”, racconta un’altra persona. Le segnalazioni sono ormai decine e tutte identiche: “L’altra notte era di fronte all’hotel Tirso, bloccava tutte le macchine che transitavano, a me ha detto che doveva tornare a Domus de Maria e se potevo dargli un passaggio da Carrefour perché aveva parcheggiato lì”. E ancora: “Mi ha fermata vicino alla chiesa del Poetto”, “Ha raccontato la stessa cosa in via Mercalli, stavolta aveva fermato me e mia figlia”, “L’ho incontrato a San Benedetto, chiedeva dieci euro perché il telefono era spento e non poteva attivare la colonnina per la ricarica dell’auto”. Tante le segnalazioni che ricollegano il “falso ingegnere” ad avvistamenti già noti: “Non è un turista”, scrive un’altra residente, “è conosciuto anche dalle forze dell’ordine, usa lo stesso iter da anni ormai, ha evidenti problemi psichiatrici e si rivolge soprattutto alle donne. Se non fai come dice lui, può diventare aggressivo. Attenzione: se vi molesta chiamate il 112”. Una truffa che somiglia a una sceneggiatura già vista, e che continua a mietere vittime proprio per la gentilezza e l’apparente rispettabilità del protagonista. La raccomandazione è sempre la stessa: attenzione ai racconti ben confezionati e a chi chiede soldi con garbo ma insistenza. Non abbassate la guardia.










