La Lila di Cagliari è da oltre 20 anni in prima linea per combattere l’infezione da Hiv e le discriminazioni verso le persone sieropositive, e lo fa avvalendosi anche della storica linea di helpdesk telefonico -al 3475565300- rivolta all’utenza regionale, ma non solo. I volontari dell’associazione rispondono dalle 18 alle 20 tutti i giorni feriali e il lunedì fino alle 21. “Abbiamo esteso l’orario del lunedì perché le richieste aumentano dopo il fine settimana e provengono sia dalla Sardegna che dalle altre regioni – ha spiegato Brunella Mocci, presidente Lila Cagliari e membro del Coordinamento nazionale -. Vogliamo quindi integrare la nostra offerta di supporto gratuito con la rete dei centralini Lila presenti in tutta Italia”.
Sono circa 4000 le persone che ogni anno contraggono l’infezione in Italia, un numero troppo alto, forse, secondo quanto afferma il responsabile della comunicazione della Onlus, Arnaldo Pontis, alimentato anche da una comunicazione poco precisa e confusionaria. “Le campagne di comunicazione istituzionali e quelle viste in passato sui mass media hanno spesso lanciato messaggi confusi e scorretti, contribuendo alla mancata percezione del rischio e alimentando stigma o discriminazione. Per troppi anni l’Hiv è stato considerato un problema distante, riguardante categorie sociali minoritarie o ‘a rischio’ come gli omosessuali, i tossicodipendenti e le prostitute. Il rischio di contagio e la diffusione del virus invece non è mai qualcosa che riguarda solo gli ‘altri’.
Per l’associazione, la prevenzione parte anche da una corretta comunicazione tra i banchi di scuola. Negli ultimi due anni scolastici sono stati realizzati 33 incontri in 15 istituti di Cagliari e provincia, con 2600 studenti coinvolti. “L’obiettivo di quest’anno è incrementare sia il numero di appuntamenti nelle scuole sia la sensibilizzazione tra i giovanissimi – afferma Giacomo Dessì, responsabile scuola Lila. “Con il nostro progetto” prosegue Dessì, “aiutiamo gli istituti scolastici in un campo in cui ci sono molti pregiudizi e poca informazione. C’è parecchia confusione negli adolescenti per quanto riguarda i rischi del sesso non protetto. Non solo Hiv, ma anche sulle malattie trasmissibili sessualmente (Mts). La mancanza di un’educazione sessuale a scuola porta i ragazzi ad agire da autodidatti, cercando informazioni nel web, dove le nozioni hanno ben poca valenza scientifica. Durante questi incontri emerge un chiaro interesse per tutto quello che riguarda l’Hiv: a partire dal modo in cui si trasmette, a come fare per prevenire il contagio (anche con il quasi sconosciuto in Italia preservativo femminile, il Femidom), ai sintomi dell’infezione ”.
Non solo adolescenti, le attività della Lila si rivolgono anche agli universitari: presto verrà realizzato nuovo punto informativo grazie alla collaborazione con gli studenti dell’associazione Unica Lgbt, che la Lila sta formando ad interventi di prima soglia, in un progetto patrocinato dall’Ersu di Cagliari.













