Il Covid rialza la testa anche in Sardegna dove, secondo i dati del consueto report settimanale della Fondazone Gimbe, i contagi sono aumentati del 68,1% nella settimana fra il 3 e il 9 novembre, percentuale quasi doppia rispetto al 37,7% registrato a livello nazionale, con 96 positivi ogni 100mila abitanti. La settimana precedente erano 84. Il monitoraggio settimanale Gimbe certifica dunque quello che ieri aveva già fatto intuire il balzo di positivi con 102 contagiati. Ancora una volta è Sassari la provincia con l’incidenza più alta, 39 casi settimanali ogni 100mila abitanti, seguono Nuoro (38) e Oristano (34). Va meglio nel Cagliaritano (11) e nel Sud Sardegna (9). Resta però molto buona la situazione degli ospedali, con l’occupazione del 3% sia nelle terapie intensive sia nei reparti ospedalieri.
A livello nazionale, Gimbe rileva l’aumento di nuovi casi, 41.091 contro 29.841, pari appunto al 37,7% in più di positivi in una settimana. “Per la terza settimana consecutiva – dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, come documenta anche la media mobile a 7 giorni, più che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.
Intanto, procede a rilento la somministrazione delle terze dosi in Sardegna. Solo il 20% degli over 80 ha ricevuto il richiamo del vaccino anti Covid, dieci punti percentuali in meno rispetto alla media italiana del 30%. Ancora peggio nelle altre fasce d’età, con il 5% di terze dosi fatte nei settantenni e il 4% nei sessantenni. Al momento la terza dose è raccomandata per tutte le persone sopra i 60 anni, per gli ospiti delle Rsa, per il personale sanitario, per i pazienti fragili (maggiorenni) e gli immunodepressi, ma dal primo dicembre la platea si allargherà fino ai 40enni.
Dall’inizio dell’emergenza in Sardegna sono state effettuale oltre 2,5 milioni di somministrazioni. Ha completato il ciclo vaccinale l’83,7% dei cittadini dai 12 anni in su.












