Covid, no della Regione al test sierologico: “Troppi falsi, non è attendibile”

L’assessorato alla Sanità vieta i test sierologici nei laboratori privati: “Troppo alti i falsi positivi e negativi. Non possono essere utilizzati a scopo diagnostico perché non sufficientemente attendibili”


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Troppi falsi negativi e positivi. Così i primi si sentono erroneamente al sicuro e i secondi vanno a vare inutilmente il tampone, caricando sul sistema sanitario. Così la Regione ha detto no al test sierologico nei laboratori privati. La comunicazione di Marcello Tidore, direttore generale dell’assessorato alla Sanità, è stata spedita il 30 maggio scorso a Federlab, Mednet e Sapmi le associazioni che radunano i laboratori di anali in Sardegna.
Secondo la nota del dirigente i test sierologici basati su anticorpi IgM e IgG specifici per l’infezione da Covid “non possono essere utilizzati a scopo diagnostico”. Questo perché “il risultato ottenuto con test sierologici bastai sull’identificazione di anticorpi IgM e IgC per infezione da covid non è sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica a causa dell’elevato numero di falsi positivi e falsi negativi che possono generare, con conseguenze particolarmente gravi sulle misure di prevenzione e controllo dell’infezione da covid, come ribadito dal Ministero della salute il 9 maggio scorso”.
Secondo Tidore il test negativo “non esclude la possibilità di un’infezione e in atto in fase precoce o asintomatica e il relativo rischio di contagiosità dell’individuo, generando quindi in colui che riceve tale esito false certezze circa il proprio stato di salute, mentre il test anticorpale positivo non è indicativo di una infezione in atto e necessita comunque dell’esecuzione del test molecolare, generando quindi un carico indotto non appropriato sul sistema pubblico deputato alla risposta emergenziale”.
Insomma le i falsi negativi potrebbero sentirsi troppo sicuri e abbassare le difese, mentre i falsi positivi andrebbero a sovraccaricare inutilmente il sistema pubblico.
“Pertanto”, conclude il documento, “la loro offerta a singoli cittadini o imprese da parte dei laboratori di analisi cliniche operanti nel territorio della regione Sardegna, generando gravi conseguenze sul sistema pubblico di risposta all’emergenza, non è autorizzata”.


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